Natale senza Maya

 Quanta gente alla mia tavola, sono la mia famiglia eppure ho la sensazione di essere tra di loro come una lama affilata che soffre dei tagli che infligge a chi le si avvicina. E sono vicini, così vicini che posso sentire i loro cuori sussultare e la loro pelle fremere al + blando sfiorare. Nel mio petto un vuto, come l’attimo prima che la paura si trasformi in spavento.
Non sono i pensieri miei di donna che mi  lasciano sospesa in attenzione. Sono piuttosto tutti quelli che non so formulare eppure esistono e mi sorprendo a temere il peso di questi pensieri, + grandi di me, del mio cuore, del mio cervello e della mia volontà.
Chi sono io per provare tutto qusto?
E ancora i pensieri vagano senza ordine e tempo, come se stessero cercando ossigeno, come se dovessero lavarsi dopo aver percorso strade di dolore e di gioia, senza dolore e senza gioia, ma solo il nome di questo e di quella, che si è incollato ovunque come grasso di un anguilla.
cosa è la gioa e cosa è il dolore senza parole, contenitori, definizioni…ciò che si spalanca senza senza fine, ciò che si contrae all’infinito.
Così in alto, così in basso e io sospesa in mezzo, vuota come un guscio vuoto.