Archivi tag: bipartisan

BIPARTISAN O BIPOLARI?

Questa lettera di protesta in cerca di condivisione, mi arriva in fw via mail da un’amica.

Decido, ad insaputa dell’autore , di pubblicarla e di rispondere

E’ significativo e appropriato che, nel momento delle celebrazioni dell’Unità d’Italia, gli italiani, o almeno i rappresentanti istituzionali da loro liberamente eletti, soffino sulle candeline della torta confermando una delle nostre doti più caratteristiche: la capacità di fare i peggiori voltafaccia a cuor sereno, adducendo le motivazioni più false.

Il più vergognoso di questi voltafaccia è forse quello nei confronti di Gheddafi e della Libia. Un anno fa abbiamo dovuto assistere all’accoglienza da terzo mondo riservata al colonnello, col quale Berlusconi aveva addirittura firmato un trattato d’amicizia fra i popoli libico e italico. Durante lo scoppio della crisi, silenzio. E ora siamo pronti non solo ad assistere silenti all’invasione del paese, ma a parteciparvi attivamente, fornendo basi e truppe.

Forse che Gheddafi è diverso oggi, da com’era un anno fa? Ovviamente no. Il voltafaccia ha motivazioni molto terra terra, benchè il ministro della Difesa abbia coraggiosamente assicurato che nelle operazioni i nostri non metteranno piede sull’ex paese amico. Queste motivazioni sono che gli Stati Uniti e la Francia hanno deciso di intervenire, e c’è il rischio che ci sostituiscano nello sfruttamento commerciale del paese.

Naturalmente, le motivazioni di Obama e Sarkozy non sono molto più elevate. In fondo, presiedono entrambi paesi che sono ancora letteralmente coloniali: nel senso di possedere letterali colonie, che vanno da Puerto Rico alla Nuova Caledonia. E si tratta di paesi che hanno sempre avuto interessi in generale nel Nord Africa, e in particolare in Libia: ad esempio, il primo intervento armato che gli Stati Uniti effettuarono al di fuori del continente americano fu appunto un bombardamento su Tripoli, nel … 1804!

Ma restiamo ai nostri voltafaccia. Un altro è seguìto agli incidenti nucleari causati dal terremoto del Giappone. Mentre tutto il mondo faceva un esame di coscienza e meditava sull’energia atomica, il governo italiano continuava a dichiarare imperterrito che avrebbe mantenuto in vita il programma di costruzione delle centrali nucleari. Salvo accorgersi che la cosa poteva danneggiarlo dal punto di vista elettorale, come si è lasciata scappare “fuori onda” l’ineffabile ministro per l’Ambiente. E allora, marcia indietro, senza nessun problema.

Naturalmente, non possiamo dimenticare che è proprio grazie a questa nostra dote naturale che siamo risultati i veri vincitori della Seconda Guerra Mondiale. Gli unici, cioè, che sono sempre stati dalla parte dei vincitori, per tutto il conflitto: prima con l’asse, e poi con gli alleati. All’epoca si diceva che eravamo il doppio di quanti sembravamo, cioè 90 milioni: 45 milioni di fascisti prima della guerra, e 45 milioni di antifascisti dopo.

D’altronde, a proposito di fascisti, cos’altro era il Concordato del 1929, se non un altro storico voltafaccia? Personale, dell’ateo Mussolini. E nazionale, dell’Italia risorgimentale che aveva sconfitto lo Stato Pontificio ed era sorta sulle sue ceneri. Per 68 anni, dal 1861 al 1929, appunto, quell’Italia era rimasta laica e libera, e da un giorno all’altro si era ritrovata clericale e coatta.

Eppure, nelle celebrazioni di questi giorni quell’Italia è assente. Perchè dovunque, in prima fila tra le autorità alle cerimonie, si vedono vescovi e cardinali. Quando non avviene il contrario, e ad essere in prima fila sono invece le autorità alle celebrazioni religiose. Addirittura, il 17 marzo, alla solenne messa celebrata dal Segretario di Stato e conclusa con il canto del Te Deum: che i preti, naturalmente, hanno ragione a cantare, per ringraziare Dio di aver reso così malleabili e generosi i governanti italiani.

Naturalmente, tra i cantanti del coro ce n’erano molti che stavano facendo anch’essi il loro bel voltafaccia. A partire dal presidente della Repubblica, (ex) comunista e ateo come il miglior Togliatti: responsabile, quest’ultimo, dello storico voltafaccia alla Costituente che causò il recepimento del Concordato clerico-fascista nell’articolo 7 della Costituzione laico-repubblicana.

Noi italiani siamo fatti così. E questo ci infonde speranza, perchè presto o tardi faremo un nuovo voltafaccia, e gireremo le spalle anche a Berlusconi. Non si troverà più uno che ammetterà che l’aveva votato, così come una volta non si trovava uno che ammettesse di aver votato la Democrazia Cristiana, che pure era il partito di maggioranza relativa. A festeggiare l’Italia dei voltafaccia, io aspetterò quel momento, anche se sarà ormai troppo tardi per gioire.

Io credo che sentirsi diversi in patria sia una delle nostre + grandi caratteristiche (noi popolo italiano) e questa lettera di protesta lo dimostra ampiamente.
Ci sono animali che si sono guadagnati da noi uomini appellativi come Gazza ladra, lurido maiale, furbo come una volpe…è abbastanza naturale che dal nostro punto di vista si classifichi, ma nessuno è così ingenuo o privo di buonsenso, da credere che così facendo le caratteristiche di questo e  quello abbiano alcun senso per loro (animali) o inducano a cambiamenti di direzione o presa di coscienza da parte loro (sempre animali) .
Mi scuso di utilizzare il mondo animale versus quello umano, ma è solo un basso stratagemma per non entrare in polemica utilizzando esempi + vicini e + calzanti, semplicemente perché il mio stato d’animo mentre scrivo e penso cio che scrivo, non è polemico , ma introspettivo (parlo/scrivo, “ad alta voce” in modalità IP)
Essendo che facciamo parte di un sistema mondo( e chi sa se a nostra insaputa di sistemi + complessi e e vasti molto al di la dell’universo conosciuto) penserei che accettare le proprie caratteristiche,( in pieno fiorire , abbozzate o al tramonto se parliamo di noi singolarmente, ma, di media ,in eguale matrice per noi come popolo) potrebbe essere un buon primo passo per per responsabilizzarsi su ciò che sembrano essere le conseguenze del nostro agire (sempre come popolo) e forse cominciare a credere di poter fare diversamente (sempe come popolo).
Accusare ingiuriare, fare la differenza tra noi e “Gli Altri”, visto che siamo qui in patria e volenti o nolenti utilizzatori, sfruttatori o sfruttati (il che non fa differenza perché nell’uno o nell’altro caso siamo comunque conniventi), da questo sistema paese, forse è un po’ingenuo, forse è un po’ infantile (sempre se parliamo di popolo ovviamente) e ci porta a quell’entropia tipica del perfetto bipolare, non a caso abbiamo proprio in questi giorni adottattato una parola che usiamo, in amniera molto mediterranea, proprio come la pasta, in tutte le salse.
Questa parola: BIPARTISAN,  o meglio l’uso vezzoso e modaiolo che ne fanno i nostri media come i nostri governanti  e noi stessi (che incidentalmente potremmo essere tra le fila degli operatori media o dei politici o di entrambi) mi fa venire in mente:
“La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire”.
George Orwell
…sempre pensando ad alta voce mi chiedo, visto che ormai, soprattutto grazie a internet sia possibile comunicare tutto e il contrario di tutto, forse anche una fonte autorevole come quella citata ha bisogno di un aggiornamento,proprio come il modo di opporsi al “regime” avrebbe bisogno di sottoporsi ad un “question time“, prima di affrettarsi a dare risposte?
http://www.politikon.it/modules/news/article.php?storyid=1147

http://www.accademiadellacrusca.it/parole/parola_singola.php?id=2561&ctg_id=58