Il mio ultimo post voleva parlare della bella esperienza che e’ stato il nostro trekking nepalese. Purtroppo mi sono dilungato su quanto lo ha preceduto ed adesso gran parte della contentezza ed eccitazione da questo creata e’ svanita. Le nostre menti si sono riempite di novita’ ed il ricordo di quel trekking e’ oramai sopito sotto la mole delle nuove esperienze da noi vissute.
Vorrei trattare due argomenti, ma dubito di riuscirci. Intanto vi riassumo i nostri spostamenti:
Pokara-Katamandu
Katmandu-Boghdaya: e’ questo il posto dove il principe Siddharta e’ diventato il Buddah ed e’ qui che ogni paese buddista ha una sua importante rappresentanza sotto forma di monastero e monaci.
Bodghaya-Calcutta
Calcutta-Pondycherry
Auroville.
Mia madre chiedeva spunti profondi, provenienti da un mondo dove questi, volendo, ti assalgono da ogni lato. Non ne parlo, questo e’ vero, ma pur considerandomi la razionalita’ fatta a persona non posso certo sottrarmi dall’osservare, elaborare e tirare le mie conclusioni.
Ho maturato varie idee e penso che annoierei i piu’ se mi dilungassi su questioni spirituali. La spiritualita’ e’ una costante di questo viaggio e io mi limito ad osservare con il mio estremo criticismo stando ben attento a non lasciarmi trascinare come purtroppo accade a molti.
Un tema interessante riguarda la meditazione poiche’ questa non e’ legata ad alcuna dottrina ed e’ pensata come il modo attraverso il quale l’uomo impara a conoscere se stesso e quindi Dio. La cosa bella e’ che questo Dio non e’ un Dio, ha diversi nomi ed appartiene a tutti. Si tratta forse dell’Uno dei nostri primi filosofi e sta a rappresentare quella forza cosmica da qui tutto deriva.
L’argomento mi e’ molto confuso ma quel che mi e’ chiaro e’ come la meditazione sia alla portata di tutti (qui tutti meditano) ed ognuno raggiunge il suo piccolo obbiettivo.
Per noi chi medita deve seguire un percorso prededefinito che deriva dalla sua dottrina, in India invece ognuno medita per trovare la propria strada e chi ha successo raggiunge la stessa piazza, indipendentemente dal percorso seguito.
Detto questo non posso negare che il mio unico personale successo in campo meditativo e’ stata la stoica resistenza ad un attaco zanzarifugo di 30 min. Penso pero’ che la capacita’ dio passare tanto tempo a farmi succhiare il sangue non sia un successo da attribuira all’India quanto piuttosto al ben piu pragmatico passato Pavese.
Mentre con gli occhi chiusi cercavo di fissare la radice del mio naso non potevo far altro che pensare al Milan, in fondo alla classifica e privo di San Shevcenko.
Insomma rimango sempre io ma il tema mi interessa e mi prometto di cercare maggiori successi non appena trovo qualcuno capace di spiegarmi come non pensare piu’ al Milan.
Ritornando a questioni spicce ora vi parlo di Auroville:
E’ questo un posto scaturito dalla idea di una donna francese nata nell’ottocento e morta trent’anni fa. La madre era discepola di Sri Aurobindo, un importante filosofo riconosciuto tale anche dalla cultura occidentale. La madre, negli anni sessanta, ha concepito un posto dove tutti dovevano vivere al di sopra delle differenze, un posto aperto dove ognuno venisse messo in condizioni di coltivare i propri interessi senza dover scendere a patti con i dictat di nessuna societa’.
Oggi questo posto esiste e si chiama Auroville. Qui abitano 2000 persone provenienti da ogni angolo di mondo. Ad ognuno e’ stata data della terra e questa e’ stata usata nel migliore dei modi. Nonostante quanto si possa pensare non si tratta per nulla di un posto di ex hippye. Abita qui bellissima gente che si propone come obbiettivo quello di vivere in comunita’ all’interno della grande comunita’ che e’ Auroville.
Come conseguenza della liberta’ di espressione e sperimentazione al di fuori del circolo di produttivita’ e consumo, Auroville e’ oggi all’avanguardia nell’uso di tecnologie pulite che vanno da case ed energie sostenibili ad un intero stile di vita sostenibile. La citta’ viene spesso chiamata a dare il suo contributo a seguito di catasrofi quali lo Tsunami ed i meno noti terremoti del Gujrat (India) e di Bam (Iran)
I piu’ vivono in bellissime case con tutti i comfort ma molti prediligono una vita semplice dove ognuno gode di quanto gli altri hanno loro da insegnare.
Mi sono stufato di scrivere questa introduzione equindi vi invito a cercare Auroville su Google.
Tabata ed io abbiamo passato una settimana nella comunita’ di Solitude dove abbiamo dormito nella piu bella capanna in cui sia mai stato e dove ci siamo sfamati di solo cibo organico proveniente dalla farm. Il tutto ovviamente gratis poiche’ il profitto non interessa a nessuno. Qui abbiamo lavorato i campi come ai vecchi tempi, strappando a mano le erbacce che infestavano il riso.
La farm e’ nelle mani di Krishna e Deepa. Lui inglese e lei indiana. Una bellissima coppia di rispettivamente 33 e 23 anni.
Krishna e’ arrivato ad Auroville quando aveva 19 anni e da li si e’ dedicato a sperimentare vari tipi di cultura che non richiedessero sostanze chimiche e dispendio di acqua. Auroville gode di molto credito da parte di diverse universita’, sopratutto americane, che mandano qui i loro studenti ad imparare su agricoltura, ingegneria e altro ancora.
Gli altri aurovilliani sono ben felici di mangiare da Krishna in cambio di un contributo perche’ sanno che cosi facendo sostengono una buona causa. Allo stesso modo altri sono contenti di farsi costruire una casa o un mulino dal centro di ricerca scientifica poiche’ cosi facendo sanno di finanziare la ricerca.
Auroville e’ un esperimeto riuscito, un posto che si sostiene come una normalissima citta’, un posto dove la gente cresce i figli in ottime scuole e dove tutti sembrano essere sempre felici. Un posto dove tutti danno il meglio di se’ poiche’ porta ognuno a trovare la sua strada e lo motiva a fare del suo meglio. Un posto dove tutti lavorano e dove l’ingegnere e l’avvocato sono sullo stesso piano del contadino. Il contadino ha infatti deciso di essere tale pur avendo potuto essere a sua volta avvocato.
A solitude Tabata ed io abbiamo difeso il nostro tricolore: abbiamo fatto Pesto in quantita’ industriali, cucinato Gnocchi al sugo e quattro bellissime pizze cotte al forno a legna. Si trattava degli esperiementi che ogni Aurovilliano e’ naturalmente inclinato a sostenere, esperimenti che anche per noi sono stati una grande soddisfazione.
Krishna ha sperimentato la cultura del Basilico non nota agli Indiani, un ragazzo egiziano ha creato un forno a legna con del fango che le nostre pizze hanno battezzato mentre noi ci siamo sbizzariti nel sostituire gli ingredienti con quel che la terra ci poteva offrire. Il tutto e’ stato un gran successo.
Siamo stati ad Auroville una sola settiamana ma grazie a quelle che per molti possono sembrare stupidate abbiamo avuto modo di capire pienamente lo spirito di questa gente.
Ora siamo in partenza, stiamo andando in Kerala, una regione marittima a me’ ancora ignota.
Ciao