umido e secco, bivio o mediazione?

è una paura profonda che mi attraversa il cuore, come una scarica elettrica a basso voltaggio ma lunga.
E si allunga la sospensione tra il respiro e il respiro. Guardo la fiamma gialla del camino attraverso il vetro, poggio la fronte alla lastra rossa che mi separa dalla camera di combustione. Si può provare anche ciò che non si prova, come il bacio appassionato e prevaricatore in un sogno altrimenti ordinario.
Mi viene in mente che trovo + giusto essere colto dalla morte nel pieno delle proprie forze e nel mezzo della vita che debole e lento, alla fine dell’esistenza.
E mi viene tenerezza per quelli a me cari che si chiedono il perché dei loro acciacchi e delle loro vene fragili, e mi chiedo a cosa serve invecchiare se non a trovare l’enorme differenza tra come ci si sente e come realmente si è.
Ma la via secca e quella umida, è un bivio o un invito alla mediazione?
Bisogna scegliere o si può essere scelti?
Penso ad una canzone inglese che ripete incessantemente “qualcuno mi salvi dall’essere spenta nel sonno…” e penso a quella personcina piccola e intensa ormai quasi invisibile nel corpo fuori misura di una donna, che adesso ha paura, paura della morte e come una medusa nel secchiello di un bambino ignaro prova a lanciare le sue ultime flebili scosse, che inesorabili ritornano come un eco eterno.

Ma quando ci sentiamo amati improvvisamente ogni cosa ci sembra chiara, ci sentiamo capaci di interpretare il mondo, ma in verità l’amore è silenzio. Sa zittire la paura e le mille voci con cui la paura offusca la lucidità e annichilisce la concentrazione. Sarà per questo che i filosofi illuminati si definiscono innamorati. Sarà per questo che si chi-ama il dono di Dio.

Amor, ch’a nullo amato amar perdona.

« io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. »

Anaforiche polisindeti, estenuanti dissertazioni su apparenti gotici dettagli…la donna che addobba ed offre il seno…in verità lo sai, solo l’amore può mostrare a chi lo cerca il cuore.

Ieri oggi iogi

Tempo: è solo un momento, ma anche un momento ha una sua lunghezza, l’attimo di una montagna potrebbe corrispondere alla vita di una generazione umana. qui sulla terra e oltre nello spazio potremmo essere vissuti e morti molte volte…
La memoria è in effetti il nostro tempo. senza memoria il tempo non esisterebbe. Senza memoria nulla potrebbe compiersi?
Ma se è così come ha fatto la cellula a specificarsi per diventare corpo, occhio, materia grigia…?
La ragione è frutto della memoria e la memoria è il disco “finito” sul quale gira il file dell’esistenza.
Qualcuno mi ha chiesto “hai trovato l’amore della tua vita?”
Ho risposto “molte volte”
– quindi hai vissuto molte vite?
a pensarci deve essere così, ma non ne sono cosciente, mi è sembrato solo di crescere da un amore all’altro, come in una condizione che può essere quella di un bambino e poi di un adulto. Sempre io ma un’altra. Sempre l’amore della mia vita ma un altro
– ce n’é uno che si sia trovato per così dire nella vita eterna?
l’ultimo è sempre quello eterno. Come l’ultimo ricordo di quelli che non ci sono +; saranno per sempre e loro nemmeno lo sanno di avere questo privilegio. Nemmeno l’ultimo lo sa di avere questo onore.
– Già quello che si può sapere e se non sei eterno, lo sai quando arriva l’altro.
Per rimanere nelle metafora a volte si vivono vite parallele, li secondo me nasce la speranza di un incidente di percorso, di qualcosa al di fuori del disco finito, esiste la possibilità di imbattersi in quel tu bambino, lui e tu adulto, in simultanea, accade te lo giuro, a me è successo
– E poi?
E poi è amore eterno…ma non è di questa vita, inizia prima, di questo son certa, se finisce non lo so perché come ho detto non sono cosciente, non di quello che viene dopo. Preferisco pensare che il dopo non esiste…esiste solo il prima che poi è solo oggi oggi oggi…