Dio, o-dio, a dio, addio

 

Cerchiamo le parole in ogni cosa, ci sforziamo di rompere codici perché  suoni alieni ci raccontino la loro storia

Di parole ce ne sono poche, soprattutto quando abbiamo bisogno di un Grazie, ti Amo, puoi contare su di me, come sei bella, non aver paura…

Di parole ce ne sono molte, anche quando non ci sarebbe bisogno di bastardelli, sfigati, indecisi, corrotti, incapaci, menagramo. mi hai deluso, ti odio, vattene , crepa.

Davanti a un’opera per quanto espressiva, cerchiamo sempre la didascalia, se colti dallo splendore della natura abbiamo bisogno di descriverla, travolti da un insolito evento siamo sempre alla ricerca di un contesto di parole in cui dissolverlo.

Si potrebbe pensare che siamo un ottimo conduttore di energia, ma incapaci di trattenerla, si potrebbe pensare che siamo naturalmente incontinenti e che le emozioni siano sensori di eccessi in corso e da smaltire.

Ma le parole non rendono giustizia…

Si dovrebbe crescere oltre le parole, perché la parola è il campo dei compromessi, dove la verità fa fatica a mettere radici. Si dovrebbe rischiare di essere consumati dalle emozioni x capire che saremmo stati dissolti comunque da altre forze,  ma che non ci attraversano

Questo tempo che scorre veloce per noi centenari come per le stelle miliardarie, mi riempie il petto di un umore pesante, che buca il costato, che contrae il polmone, che arriva nei seni nasali come coda d’aria di viva fiamma.

Non sono pronta a dissolvermi in mille scintille, la parola il mio unico appiglio alla fine della strada, prima del nulla percepibile.

Riconosci i miei limiti come i tuoi, siamo fatti della stessa polvere di stelle, irrimediabilmente diversi per trovare il vuoto e il pieno che si completano, per riuscire  a compiere fino all’ultimo giro anche se da qui non è possibile averne nemmeno una pallida intuizione. E soprattutto non fermarti davanti alle parole,  io non credo di averne a sufficienza per tutto il viaggio…occorre fidarsi che la strada sia propizia e il destino clemente.