Brucia

Povera Italia, come direbbe Battiato, tra avviliti e corrotti non si salva nessuno e nessuno vuole prendersi a responsabilità di ciò che accade. Gli accusatori invece riempiono i giornali e le strade

Nella mia lista di cose da bruciare, raccolta per il falò di sabato, x gli under 16 c’erano libri e professori, per gli adulti politica e politici, quasi non fosse cambiato nulla dalla scuola allo stato.
Un’altra voce popolata era l’ansia, qualcuno ha menzionato debiti e ricordi che in solido e in astrazione sono +o- la stessa cosa, “15 anni da lavoratore dipendente” e “le ragazze senza pesonalità che ti criticano ma poi ti copiano”
A questa lunga lista ho aggiunto un cararmato per una piccoletta di 10 anni, l’invidia, la pigrizia, i cattivi pensieri e la tosse, poi ho bruciato.
Doveva essere un boccone pesante anche per quel fuoco alto 10 metri, questa mattina le ceneri fumavano ancora.

Scheherazade

Tell me about the dream where we pull the bodies out of the lake
and dress them in warm clothes again.
How it was late, and no one could sleep, the horses running
until they forget that they are horses.
It’s not like a tree where the roots have to end somewhere,
it’s more like a song on a policeman’s radio,
how we rolled up the carpet so we could dance, and the days
were bright red, and every time we kissed there was another apple
to slice into pieces.
Look at the light through the windowpane. That means it’s noon, that means
we’re inconsolable.
Tell me how all this, and love too, will ruin us.
These, our bodies, possessed by light.
Tell me we’ll never get used to it.

-Richard Siken