Satura come l’aria lo è di polvere durante la tempesta nel deserto. Soffice come cipria o dura come il ferro.
Mi viene incontro minacciosa. Io mi volto indietro, cerco nel mio distretto visivo ogni dettaglio che potrebbe trarmi in salvo quando la distanza si sarà fatta breve e la luce non servirà a rischiarare il mio orizzonte.
Tutto è già pesante, anche gli occhi fanno fatica a compiere il giro delle orbite.
Arresto il mio passo, ferma nel vento.
Quanto, prima che il mio fiato si stanchi di uscire a raccontare la fuori che dentro un cuore batte?
Quando, e se anche io sarò tra quelli a popolare la massa incombente, ad unirmi ai rumori e ad aggiungere peso e forza oscura a ciò che ora mi si para davanti, forse non saprò più di esser stata una e sola e diversa. Forse, mi sentirò forte e presente e inespugnabile.
Oppure , goccia nel mare, granello di sabbia nella risacca
Ciò che ci tiene vivi è la volontà di essere unici, forse non è giusto, forse… ma io non so che questo e dell’ altro nessuno mi vuol dire; che non sa , che non immagina, che insieme temiamo ed é un sentire che ci accomuna.