Se fossi mai capace di perdonare, perdonerei me per prima.
Una volta qualcuno mi ha detto che si può cominciare dai gesti, una posizione della schiena, uno sguardo, l’incedere d’un passo. Se quei gesti sono veri anche il resto prima o poi seguirà.
Mi astengo dai commenti e quando nonostante le mie labbra non si muovano e metta forzosamente in resta il cervello, cuore, polmoni e bile denunciano intolleranza, allora faccio un passo indietro, indietro su me stessa, indietro rispetto al mondo, indietro rispetto alla vita.
Se non si può rispettare la vita altrui, allora perché bisognerebbe rispettare la propria?
tempo fa raccontando la solitudine e la sofferenza che questa mi produceva mi hanno domandato
“ma tu hai chiesto?”
Gli amici non possono mai essere utili, ho pensato. Un amico a cui devi chiedere non è un amico, così come
una promessa d’amore non è mai una promessa
Grazie per il regalo
questa sera ci ho messo le pizze d’asporto e le calde calde
Sarà che questo è un momentaccio, ma dentro non sento niente.
Ho presente i miei doveri e so che devo fare tutto il possibile per rispettare gli impegni presi,
questo a volte mi rende un po’ secca, trovo faticoso sprecare parole, ricercare emozioni.
Non soffro, ne mi sento arida
Forse sono solo stanca, ma può anche essere che io sia in pace e forse non mi dispiace.
Most of us do things to earn a living but what are the other things we are really cut for?