Se fossi mai capace di perdonare, perdonerei me per prima.
Una volta qualcuno mi ha detto che si può cominciare dai gesti, una posizione della schiena, uno sguardo, l’incedere d’un passo. Se quei gesti sono veri anche il resto prima o poi seguirà.
Mi astengo dai commenti e quando nonostante le mie labbra non si muovano e metta forzosamente in resta il cervello, cuore, polmoni e bile denunciano intolleranza, allora faccio un passo indietro, indietro su me stessa, indietro rispetto al mondo, indietro rispetto alla vita.
Se non si può rispettare la vita altrui, allora perché bisognerebbe rispettare la propria?