In prossimità del referendum forse è bene ascoltare esperienze di prima mano
un amica mi scrive:
“allora ho chiamato sergio, il papà di giada che lavora all’acqua potabile da trent’anni
lui dice che non capisce perché un milanese dovrebbe votare no, nel senso che il servizio dell’acqua a milano è sempre stato efficientissimo anche da quando è in mano in parte alla metropolitana milanese.
1. il paese è altamente corrotto e abbiamo oramai infiltrazioni camorristiche anche al nord. La privatizzazione essendo che noi NON siamo un paese virtuoso consentirebbe a merde umane (vedi giro di affari intorno al pattume) di mettere le mani su un bene collettivo.
anche una gestione con controllo del pubblico non ci garantisce perché elenco di amministratori collusi ne abbiamo a raffica (vedi scotti che ha appena corrotto funzionari pubblici per intascarsi u7 MILIONI DI EURO della comunità europea e riempire il cielo di pavia di tossine bruciando sostanze pesanti). Se il pubblico agisce male abbiamo sempre lo strumento di mandarli via con il voto, se hai un’amministratore delegato di un’azienda privata che gestisce l’acqua te lo tieni almeno per 25 anni (i contratti hanno queste durate) NESSUNO LO MANDA VIA.
In sostanza se il pubblico controllasse veramente perché no, il fatto è che il privato frega e il pubblico non controlla.
2. ci sono tre casi italiani di gestione privata di cui uno in Lazio. L’acqua non è migliorata, la bolletta è aumentata e la differenza se la mettono in tasca i privati e sicuramente non spendono soldi per mettere in ordine il sistema idrico che in Italia pare sia veramente obsoleto (come tutto oramai). Inoltre in Italia vedi tv si passa sempre non a vera libera concorrenza ma al massimo a duopoli (rai/mediaset) anche perché le multimazionali interessate al business dell’acqua pare siano 2/3 al massimo. Una francese la suez, per tutte. Quindi dopo il settore alimentare i francesi si prenderebbero pure l’acqua italiana. Peraltro è decenni che le multinazionali cercano di appropriarsi dei bacini idrici boliviani, non credo per il bene dell’umanità.
3. Parigi, Valencia dopo 25 anni di privati nell’acqua stanno tornando al pubblico perché non funzionava la gestione privata, quindi forse bisognerebbe vedere cosa succede nella vicina europa. questa legge intende appaltare il 40 per cento delle risorse idriche italiane. Il paese è troppo corrotto per permettersi una cosa del genere e non curare un bene della collettività, così prezioso, dato che è previsto che le guerre del prossimo secolo saranno per l’approvvigionamento idrico.
questo quanto”