In questo blog raccolgo idee, progetti, viaggi, ricordi, per condividere, cercando di non dimenticare. Come sempre l’ospitalità è parte integrante dell’offerta, al momento Martin è l’unico ad avere una pagina tutta sua sul mio blog ma l’idea sarebbe di raccogliere altri viaggiatori, non necessariamente globe trotter, il viaggio può essere virtuale, intuitivo, mentale, filosofico, accademico, speculativo…Questo è il mio mesomondo e mi diverte l’idea di farne il demiurgo e, riuscendoci, senza pregiudizio.
Alcune sezioni sono protette (devi avere la mia autorizzazione per accedere), come nel caso di PROGETTI. Altre invece sono di contatto con altri mondi di cu faccio parte, ma dei quali non decido come in questo, i gruppi tematici, per esmpio, o i siti professionali.
Sperando di incontrarti e ospitarti…” Devi augurarti che la strada sia lunga
che i mattini d’estate siano tanti…non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo,per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca…
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
Già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare”.
ti ho lasciata da 48 ore, dopo il lavoro a lugano, è il viaggio che credevo solo di lavoro ha lavorato audacemente su di me. Finisce ora all’1.23 di sabato mattina mentre scopro questo tuo blog. L’ennesimo incontro delle 48 ore, da quando ci siamo lasciate alla stazione di milano ho incontrato Ulai, che mi ha rimpinzata di notizie su mafia, un’isola sopra a zanzibar dove ha lui ha pernottato 8 giorni tornando in Italia il 31 dicembre, in un meraviglioso aereo vuoto. Qui ci sta solo gente che parla swaili, conchiglie gigante, 30 gradi con il vento, pesce che si pesca la mattina perché rimasto incagliato nella sabbia per la bassa marea, senza sforzo si mangia e si beve. Mi ha chiesto di mettere dei soldi per un progetto di vita e di base altra, costruire dei resort leggeri, nomadici. Ho incontrato Gabriella, giovane donna di Olbia, scassinatrice di porte, grazie ad un padre ferramenta, che di lavoro rieduca cani. Odia la città, la sardegna è l’unico posto dell’anima, ma per amore della sua donna questo e altro. Ha provato a scassinare la porta di sabrina che non si apriva per farmi entrare e poi desolata dell’insuccesso mi accompagnata da Andreana. La mattina c’erano 3 bambine assatanate ad aprire le calze della befana, mi hanno scambiato per lei sul letto, ancora questa befana che al sud è un must e per me una lontana parente. Non conosco le bambine, ho un figlio maschio, e le guardo sempre con grande curiosità, mi paiono sempre sagge le bambine ma forse lo sono i bambini in generale. Poi ho iniziato i miei 1200 km sul freccia rossa RO-MI/Mi-RO alla rincorsa della cassetta dimenticata nella tua macchina. Già mi era rimasta quella con le nostre interviste che sarebbe stato geniale montare nel servizio di ART NEWS … la staffetta ha funzionato, betta è arrivata trafelata in stazione io ho rifatto il testa coda per riuscire ad ultimare la missione GUTAI. E poi mi incontro Francesco lì solo, che sperava di farsi un viaggio leggendo, dormendo, pensando, leggendo come si fa sull’amato freccia rossa. Invece no: fitte parole di segreti con uno sconosciuto, dirsi tutto delle scoperte ultime, dei livelli di misteri, delle generose apparizioni, della fiducia nelle stelle e nella vita tanto da abbracciarsi stretti. Ho montato Nippon girato a Lugano con te come un soldatino, non ho idea di cosa sia venuto fuori so solo che ora di fronte al tuo blog penso sia la cosa migliore che tu possa fare, che questa ti è forma congeniale e sono troppo felice di rispondere finalmente a casa con pigna e una birra davanti. Prosegui così nodosa Priscus fino a quando i pensieri saranno chiari limpidi e rivelatori… perché il viaggio sta tutto dentro. simona