Se in un grupo una donna è schiva, saluta da lontano, evita di incrociare gli sguardi…sicuramente ha problemi all’interno della sfera affettiva.
Gli uomini sono fisici. Toccano, abbracciano, spingono, picchiano…a prescindere da come si sentono.
Le donne no o molto meno. Però non è una cosa congenita, arriva con l’età.
Adolescenti all’uscita da scuola, alla partenza di un autobus, ad un ritrovo qualsiasi, le ragazze sono anche + fisiche degli uomini, si abbracciano molto, si baciano a volte partono spintoni e manate…
Poi. Poi siamo adulte.
Sono poche le donne che hanno mantenuto quell’istinto fisico al contatto.
Pettinarsi, truccarsi e vestirsi è per molte una sorta di sigillo, una barriera che si interpone “TRA”. Lo penso sempre del rossetto, la lacca, lo smalto, la cipria…Come se il corpo non fosse pronto all’incontro, come se gridasse rispetta la distanza.
Anche l’abbigliamento è spesso una formale barriera a qualsiasi tipo di contatto, tessuti che gualciscono, forme che esaltano ma contengono, calzature che impongono equilibri precari…tutto dice che è meglio non toccare ne farsi toccare.
Poi però il contatto fisico che manca scava un percorso come un verme nella polpa dolce della frutta. La buccia inaridisce e secca, il frutto spesso intero a guardarsi…dentro non c’è più.
Una casa, un tavolo, un bicchiere, sono spazzi definiti dalle forme, noi crediamo. Ma sono gli spazi che definiscono le forme, non bisogna farsi trarre in inganno.