Rifletto insonne sul sonno, la funzionalità del dormire o la pratica? Il nostro corpo nasce con la necessità di invertire le funzioni, il sonno ce lo consente. L’osservazione mi racconta che tutto il creato ha necessità di una condizione che renda possibile l’inversione; gli alberi, gli astri, la materia… La veglia e il sonno, necessari alla convivenza di forze contrarie, contrarie qui, magari non altrove, ma necessarie qui e quindi altrove, da dove originano. Forze che altrove potrebbero non essere contrarie, la dove, in assenza di forme, non avendo necessita di un “finito” e potessero coesistere senza alternanza, la condizione che consente l’alternanza non sarebbe necessaria…non più sonno.
Credo che gli anziani si alzino presto perché mentre lo sono diventati, anziani, hanno sperimentato l’ansia di non farcela,di non farcela + come prima. Giorno dopo giorno si sono convinti che rinunciando ad un po’ di sonno avrebbero toccato il traguardo alla tazzina di caffè e nessuno se ne sarebbe accorto, che stavano invecchiando. Poi il gioco del resisti ha scavalcato il muro e la soglia del sonno si è fatta risicata. Allora accanto agli occhiali, ai libri al bicchier d’acqua sono comparse anche le pillole sul comodino, quelle “che non prendo mai, solo raramente”, fino a che di giorno, mentre stanno ancora resistendo, hanno cominciato a non ascoltare +, spesso anche cose che volevano, persino amici, di quelli simpatici e attenti. Di quelli che ti ascoltano sempre, anche quando hai detto le stesse cose per anni.
E’ grottesco come la veglia porti al sonno, un sonno e una veglia privi di funzione, dove l’inversione e quindi la conversione si riduce al nulla e la coscienza, forse il prodotto a cui l’inversione è necessaria, smette di essere alimentata, proprio mentre si è in cammino verso una soglia importante.
Difendimi dalle forze contrarie,
la notte, nel sonno, quando non sono cosciente,
quando il mio percorso si fa incerto…