Nairobi

Ciao amici.
Come vedete ora che ho smesso di viaggiare la vita diventa piu’ monotona, non ho molto da raccontare poiche’ le giornate si ricalcano sempre piu’.
La nostra ricerca di lavoro non sta dando i suoi frutti. Mi dicono di essere paziente e lo sono. Non sopporto andare in giro a dover quasi elemosinare un lavoro. Io mi presento, la gente e’ molto disponibile. In ufficio vedo tante persone, spesso giovane, alla quale e’ stata fatta inizialmente fiducia. A me’ dicono che vedranno se mi trovano qualcosa. Sembra quasi che io stia chiedendo favori mentre invece penso di poter dare un contributo nel campo della cooperazione.
In realta’ un piccolo lavoro lo ho trovato, solo che e’ gia’ finito.
Gli scandalosi telegiornali italiani penso non abbiano quasi parlato del Social Forum di Nairobi. Lo faccio io.
Ho scritto un articolo al giorno per una ONG italiana, world-friends, li dovreste trovare sotto la sezione Diario, cliccando su “leggi il blog di world friends”.
Tabata ora e’ in Italia, a Pavia fino al 9.2, pronta a tornare per trovare il suo lavoro.
 
Ciao

3 commenti su “Nairobi”

  1. CIAO MARTIN SONO IL BELU.SICCOME E’ DA UN PO’ CHE NON TI FAI SENTIRE PROVO A VEDERE SE CI RIESCO A PARLARE CON TE’.QUI A TRAVACO E’ LA SOLITA SOLFA TUTTI I GIORNI SONO UGUALI……………..
    UN SALUTO DA BELU E JONNY

  2. L’abbiamo pensato anche io e lorenzo quando siamo tornati al punto di partenza dopo aver dato il giro alla pancia del globo. Stare in n posto e costruirsi la propria realtà, sembra asurdo, eppure risulta molto più duro che girovagare oer il mondo osservando realtà costruite da altri.
    E’ terribile sentirsi qestuante, quando ciò che cerchi è solo un tuo ruolo all’interno del sistema, perchè è di questo che si parla, entrare nello schema, contribuire, fare parte del gruppo, vestire i panni di noi stessi, possibilmente quelli più adatti al lugo di operatività che abbiamo eletto como affine e poi…scorciarsi le maniche e cominciare a sgomitare per trovare un posticino tutto nostro nel quale giorno dopo giorno, incastrare il sorriso di un collega, la poltrona di vimini, l’astuccio delle matite, una pila di fogli e riempire gli spazi intorno del nostro fiato, del battito del nostro cuore, in continuo antagonismo con il sudore e il sapore degli altri, tutti i numerosissimi, fantastici, insopportabili altri.
    Tabata mi ha detto che non può consentirsi di perdere tempo ed è curioso come, sia i più giovani che i + anziani,siano in ansia per il tempo che passa senza profitto. Però in mezzo c’è tutto un lungo momento in cui la vita scorre come se ci stessi nuotando dentro e non ti viene mai in mente di chiederti quanto tempo è passato e quanto ancora ne passerà, perchè sei impegnato a nuotare, a volte a stare a galla. La sensazione è per lo più piacevole, con alti e bassi a seconda del livello dell’ acqua rispetto alla tua linea di galleggiamento.
    Io sono ancora nel fiume, non so cosa mi attende alla fine, se una fine ci sarà, ma al momento, la fine, non mi sembra il problema.

  3. Certo che e’ piu’ difficile fermarsi che continuare a viaggiare! Quando si viaggia si rimane sospesi, creando una sorta di realta’ virtuale. Si vive come su una nuvola dove il tempo e’ quello che s’impiega per spostarsi da qua a la’. Certo, si puo’ sempre continuare a vivere cosi’….Se ci si ferma bisogna fare i conti con una quotidianita’ che ha i suoi momenti di noia, ma anche di piacere, come quando hai fatto il report per il social forum. Tutti ti dicono di avere pazienza, sei fermo da poco piu’ di un mese e poi fermo si fa per dire…..di kilometri ne hai fatti ugualmente.
    In realta’ Martin avevo bisogno di uno spazio per comunicare con Priscilla e mi sono detta che magari questa puo’ essere l’occasione!

    Priscilla, ci sei? ho scritto una lettera al tuo indirizzo mail privato, ma funziona? oltre al cumulo di altre cose che ti ho scritto, ci ho infilato dentro che saro’ in Italia tra il 13 e il 15 febbraio, per tre settimane. Avete posto per me??????? Ci vediamo al freddo?

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