oggi non compro

L’altra sera quando il gatto è sparito x 24 ore ho fatto un fioretto: ho detto che se lo ritrovavo mi sarei messa a dieta.
Poi siccome la dieta richiede una scelta che non sono in grado di fare, ho ripiegato su: non mangio alla sera fino al falò. per ingannare il tempo di cena ho letto
Ieri ho finito “Esche vive”
Il libro è carino ma io un libro così non so se vorrei scriverlo.
Qualcuno ha detto che chi scrive lo fa xché ha qualcosa da dire e non tanto x dire qualcosa, però non è così semplice definire nettamente le due tipologie. Diciamo che persino un messaggio pubblicitario dice qualcosa xhé deve creare un esigenza, ma allo stesso tempo chi lo fa soddisfa una sua necessità di raccontare.
Ho sentito un commento molto illuminante in merito al nostro presidente del consiglio
Trattasi di genio, o di genialità,della forma di comunicazione utilizzata, definita scientifica  :
L’obbiettivo è quello di essere sempre al centro dell’attenzione= massima visibilità, la tecnica è quella della provocazione, assai + facile ottenere un commento se lo strappi dalle trippe di qualcuno, piuttosto che ottenerlo per ragioni di merito, contenuto, ecc…
Il giornalista della Rai che sosteneva questo dice di occuparsi di Berlusconi da 14 anni e dice anche di sapere x certo che nulla di ciò che fa o dice è casuale. Ogni cosa è studiata a tavolino per ottenere il massimo della copertura mediatica (la tecnica aggiungo io, è quella dello show-business stile paparazzi, gossip ecc dove le star creano o sfruttano gli incidenti per acquisire notorietà e a questo servono gli uff stampa con le palle!) tecniche conosciute e ampiamente descritte dal libro “Storytelling”, dove si parla di campagna elettorale che dura per tutto il mandato politico e non solo a supporto delle elezioni.
Così come l’utente finale di un prodotto ha il potere di acquisto per premiare o votare contro, l’utente finale in questo caso ha il potere di non alimentare il fuoco CESSANDO DI FORNIRE commenti sdegnati, dichiarazioni contrarie, denunce mediatiche, in modo da ridurre l’ossigeno al minimo. Insomma come diceva il buon Colombo (anche se non in merito a questo) astenersi dal fare, dargli abbastanza corda e stare a guarda chi si impicca da solo) ignorare e avere le palle di dire di no, non comprando certi prodotti che sono la televisione prima di tutto, il cinema e tutto il resto di cui si sa, astenendosi dal dichiarare che fa schifo o che siamo contrari, perché tanto si è capito che in questo tipo di battaglia c’ è chi è + forte, + strategico e ha grandissima potenza di fuoco.
Nell’astenersi bisogna anche astenersi dall’appoggiare chi campa grazie all’opposizione, i vari Benigni, Guzzanti, Grillo ecc ecc. Insomma bisognerebbe non andare + al cinema o a teatro,ne guardare i vari speciali, programmi di denuncia e talk-show indipendentemente dal vento che tira in studio, boicottando soprattutto le produzioni italiane di qualsiasi genere, soprattutto quelle che fanno opposizione e satira, e anche quelle che in qualche modo offrono modelli, vedi i vari polpettoni di natale i cui incassi alimentano anche  il fondo cassa per la propaganda del Nostro. Ma pure i libri che ci illuminano sul tessuto sociale e politico ( Gomorra & C )… Purtroppo ci andrebbe di mezzo anche chi non vogliamo punire, e poi che noia senza farsi 2 risate o versare 4 lacrime alle nostre stesse spalle! Dovremmo assumerci la responsabilità di ciò che facciamo e scegliamo tutti i giorni, Invece di scaricarla su idoli temporanei o duraturi,siano questi giornalisti, scrittori, politici o artisti.
Questa è proprio una lotta dura! Chi può chiederci tanto?
Io in prima linea voglio giustificare la mia di pigrizia, il mio di assenteismo, infatti, la notizia di questi giorni è che il battibecco, di tipo scandalistico sdegnatorio tra Moratti e Pisapia, ha portato maggior affluenza alle urne.
Allora, avevo deciso di andare a votare e annullare la mia scheda, e invece no, questo prodotto non lo compro, voglio fare parte di quella minoranza che comincia a essere critica, che si chiede xché e per cosa e x chi devo andare a votare e siccome non c’è risposta, me ne sto a pensare ai cazzi miei, che se proprio devo essere egoista e fottermene del mondo, preferisco farlo per una buona causa: me!

Appoggio, prete,padre

guardi nello specchietto retrovisore, quella macchina è troppo vicina, vorresti essere mezzo km indietro, ma capisci che sarebbe inutile, non ti rimane che guardare e raccontarti che ne sa abbastanza per cavarsela. E’ li che ti sorprendi a sperare di avergli detto e mostrato tutto quello che deve sapere, basta poco per far vacillare certezze, costruire angosce.

” Non importa quante volte è andata bene, basta una, una volta soltanto e sei incollato a terra come un tappeto di linoleum, piatto inerte, possibilità di farcela ZERO”.

Cominci a dubitare della scelta, forse un po’ estrema “perché un enduro? alto, pesante, difficile da manovrare nel traffico, perché diavolo non  uno scooter. Ma certo io mi barrico dietro certezze infondate , un enduro è più sicuro, deve imparare a guidare una moto con le marce, è un uomo… ma chi me lo ha detto che è +sicuro?”

Adesso cominci a pensare che forse non ne sai abbastanza, che avresti dovuto documentarti meglio.

Sono episodi come questo che ti fanno pensare che siamo sempre alla ricerca di un appoggio, un prete, un padre, un capoufficio, un animatore…Uno…uno che ci dica se facciamo bene o male, che stia dalla nostra parte, che ci metta una buona parola, che ci rassicuri con una pacca sulla spalla, ma anche che ci tiri un bel calcio nel culo quando troviamo mille scuse.

E’ x questo che quando vedi il messaggio sulla posta “posso giocare con curiosità e discrezione” ci caschi x l’ennesima volta e rispondi esattamente come ti senti di rispondere “si, se 6 originale”

Ti torna in mente quel passaggio del libro che stai leggendo ” il vuoto, quello vero, fa paura a tutti, perché è troppo poco, allo stesso momento immenso per essere riempito; un cassetto vuoto di un albergo lo riempi di calze e di mutande ma se apri il cassetto in cui tenevi una scatola con i risparmi di una vita e la trovi vuota, quel vuoto è troppo poco ma è anche immenso, per essere riempito”.

Quel vuoto assurdamente vuoto che mostrano le tue risposte, I tuoi atteggiamenti così sprezzanti, certo tu pensavi di dire la cosa giusta, non ti sarebbe venuto in mente altro perché speri sempre in chi ha voglia di scoprirti e di scoprirsi, che sappia usare le parole, che abbia voglia di giocare. Invece le domande che oggi vanno sul mercato dei social sono piene di doppi sensi, cariche di mielosi dinieghi, giardini dell’inutile, sterile formazione di pagliericcio pre accoppiamento…e infatti “allora lasciamo stare” è stata la risposta.

“Il pacchetto in offerta ha delle cose interessanti e altre…”altre che non ti interessano, se quelle che non ti interessano sono superiori di numero e quelle che ti interessano sono di qualità appena sufficiente, allora non ti interessa di riempire quel cassetto d’albergo, tu cerchi quella scatola vuota che profuma ancora di meraviglia e di desiderio, di sogni e di avventura.

Tu vuoi il vuoto, quello vero, quello che è troppo.

E magari separare gli oggetti e le azioni che ti hanno portato a scoprire quel vuoto,  ricordarti con precisione ogni dettaglio che ti ha portato li come se la vita fosse un mazzo di carte da gioco nuovo ancora da mischiare, che potesse in qualsiasi momento esser ricomposto in quell’ordine prestabilito che sono le scale e i colori.

E ti tornano in mente parole di uno che non hai conosciuto, ma di cui ti hanno parlato molto, quasi senti nostalgia, nostalgia di non aver mai potuto incontrarlo:“Descrizione da un dialogo con Paolo Lucarelli:Noi (alchimisti) abbiamo, prescindendo da tutte le regole e regolette, che cambiano da cultura a cultura, un sistema specifico molto preciso ed è la quiete interna. Puoi ingannare gli altri ma non te stesso, perché lo sai. La quiete dipende da una infinità di cose, dalla tua cultura, dalla religione, dagli insegnamenti. Se tu sei in quiete tutto va bene, anche tu stai bene. Questo è un insegnamento che trovi dappertutto, è molto vecchio. Però la cosa fondamentale è un’altra, cioè non è che puoi decidere tu le cose che disturbano la tua quiete, perché ormai, alla tua età, hai una serie di vincoli che dipendono dalla tua educazione, e dalla vita che hai fatto. Senza rendertene conto ci sono cose in cui credi, e cose che reputi sbagliate, che fanno parte della tua intima essenza. Allora cercare di arrivare a liberarsi completamente dai propri pregiudizi è più faticoso e lungo che non accettarli serenamente e gestirseli, tanto poi se ne vanno da soli. È quello che spiego in termini operativi. Cercare di purificare al massimo i materiali all’inizio, come fanno alcuni, non serve a niente, perché durante l’opera la materia si libera da sola delle sue impurezze. Mettili dentro (al forno) come viene, certo decentemente puri… poi ci pensa lei (la natura) a eliminare le impurità. Questo vale per l’operatore, per l’artista. La natura fa lei le cose! Non le devi fare tu. Non puoi, non devi sostituirti alla natura”.

Un rumore di gomma sull’asfalto ti riporta in un istante al presente, il pensiero si blocca.

Guardi dallo specchietto retrovisore della vespa e ti costringi a tenere gli occhi aperti anche quando il furgoncino lo stringe e la macchina davanti frena.

Non puoi essere ovunque, a proteggere o proporre, per dargli una pacca sulla spalla o un calcio nel culo. Devi farti da parte, aspettare che la natura racconti con la sua casuale precisione, ciò che è pronto o quanto è acerbo.

Le proporzioni, il dosaggio, sono veramente il tutto di una ricetta di cui non basta conoscere gli ingredienti, ci vuole la giusta posologia: diluizioni, tempi e modi di somministrazione

Questa, lo sai , è la differenza tra il lettore e l’operatore, colui che facendo ha acquisito la manualità, la conoscenza, insomma l’esperienza diretta del forno o della natura, che forse simbolicamente o di fatto sono un unica cosa..

“Ci sta mettendo troppo”, senti, o ti sembra di sentire, il rumore del pneumatico anteriore che si punta, quante volte gli hai detto che al massimo si può frenare con entrambi ma da solo va usato il posteriore di freno?

Mette una gamba a terra gira la testa per vedere se ha ancora spazio di manovra “ecco” pensi “adesso non accelera abbastanza  e che diavolo fa la bionda sul suv, dove diavolo guarda, ma lo sa a cosa serve il retrovisore?” qualche quintale di metallo ha impallato la tua visuale, e forse è proprio quello che vuoi -non vedere ciò che accade-  Guardi il semaforo, è rosso, sono tutti in fila aspettando di girare a sinistra, ma il semaforo è sempre rosso, forse il tempo si è fermato, come in un incantesimo, un dio buono ha sospeso il tempo perché tu non debba sapere ciò che accadrà dopo.

Il semaforo è verde, la coda si muove, il tuo cuore batte veloce e all’improvviso lui è al tuo fianco, molto + alto di te, molto più forte e molto + maturo di quel che pensavi: “mamma ti aspetto dal benzinaio” dice passandoti di fianco. Alzi lo sguardo dallo specchietto e vedi la strada e i suoi abitanti, tutto a posto, nessuno si è fatto male il tempo, almeno questa volta, non si è fermato.

Acqua, referendum&bufale

Dal titolo sembrerebbe l’ennesima catena di pizzerie e un po’ lo è, la solita pizza farcita dei condimenti + pittoreschi e gustosi, ma questa pizza, viene servita direttamente a casa via mail o puoi consumarla nei vari blog+ o – autorevoli o autoritari, digitando su google le parole “Sono una ricercatrice, mi  occupo di diritto ambientale” o anche semplicemente :Referendum acqua
In merito alla mail che ha fatto + volte il giro del paese, che ci implora di fare proselitismo a proposito di una presunta circolare interna all’emittente nazionale,e che personalmente ho ricevuto da una decina di mittenti diversi, ho chiesto direttamente ad alcuni colleghi interni alla Rai, pubblico, in basso, una delle risposte.
Qusto link invce è alla pagina della ricercatrice in questione che ribadisce quanto detto dal collega RAI
Mi sembra importante aggiungere che questa mail/catena, ottiene un unico risultato: concentrare molta attenzione su un ipotetico e non ben identificato cattivo, distraendo l’attenzione dalla vera informazione ossia:
Per cosa realmente siamo chiamati a votare lunedì? E rispetto alla prima chiamata al referendum?
Ancora non sembra ci sia una risposta chiara e definitiva, riguardo a giugno, che spetterà alla cassazione.
Se qualcuno dei destinatari è meglio informato in merito mi auguro di ricevere news.
Tra le varie cose lette a questo proposito, linko un articolo di “repertorio” sull”argomento referendum che mi è sembrato interessante
Oggetto: Re: I: Importante passaparola!

Data: 11 maggio 2011 18.04.33 GMT+02.00

Scusa se ti rispondo solo ora, ma ho preferito prima documentarmi. Trattasi di bufala, nel senso che un mio collega dell’Esecutivo Usigrai ha contattato direttamente l’autrice della mail. A quanto pare dice di essere stata strumentalizzata e che sono state fatte delle aggiunte alla sua mail.
Dunque, la circolare aziendale non esiste, mentre c’è un regolamento approvato (a fatica dalla commissione di vigilanza) che stabilisce le modalità dell’informazione. Detto questo però c’è da supporre che soprattutto i tg più vicini al presidente del Consiglio, non avendo alcun interesse a parlare di referendum, limiteranno l’informazione sui quesiti anche dopo la tornata amministrativa. Però non c’è alcun divieto.
A presto
Marzio