Saluti a tutti.
Saluti dal…………….Nepal.
Siamo nella cittadina di Pokara, in riva ad un bellissimo e tanto pulito lago che ci si puo addirittura fare il bagno.
La vegetazione e’ fantastica, il paesaggio anche. Se le giornate fossero serene si potrebbero vedere i vari monti dell’ Annapurna.
Ieri abbiamo aperto, o meglio spaccato come due cocomeri, i nostri polmoncini padani. Una piccola salita di 1km che, tra andata e ritorno, ci ha fatti scarpinare per 7 ore.
La foresta e’ rigogliosa e la natura in cui sei immerso ti fa sentire veramente bene. Posso dire, per quel poco che ho visto, che il Nepal e’ uno dei piu bei posti che ci siano.
I nepalesi sono bella gente e la qualita’ della vita e’ relativaemente elevata. Le stanze sono pulite e vantano una oramai a noi sconosciuta “24 H hot water”.
Se la meta di molti overlander e’ il Nepal posso capire il perche’, significa fine dei patimenti ed inizio della pacchia.
Ci stiamo piano piano organizzando per intraprendere un modestissimo trekking di qualche giorno. Fedelissimi alle nostre Birkenstok (infradito per gli ignoranti) non supereremo i 2000 metri. Arriveremo a Tatapani, una delle prime tappe del circuito dell’Annapurna. Tra andare e tornare dovremmo metterci un 3,4 giorni.
Temo che il Nepal ci portera’ via un bel po di tempo.
E’ nostra intenzione uscire dall’est e quindi tornare in India dal west Bengal. Tra Pokara e Katmandu non c’e’ molto dal punto di vista urbano ma un sacco da quello naturalistico. Stiamo meditando una puntatina sui confini di un importante parco nazionale. Pur non entrando (e non dover quindi sottostare alle sue regole, ossia biglietto, jeep, eccetera) dovremmo riuscire a vedere qualchecosa con il nostro fai da te’.
Pero ora vi saluto.
Questa bloggata e’ molto modesta e spero di riuscire a riempire il buco dal Pakistan sino a qui quando saro’ arrivato a Katmandu.
Il mio “editore”, Priscilla, chiede commenti.
Forza, non fate gli stronzi, scrivere due righettine non vi costa nulla.
Ciao
Non è facile commentare quanto ci arriva da posti così remoti sia fisici che mentali. Soprattutto quando il massimo che ci si consente è sedersi davanti ad un monitor e viaggiare con la tastiera. E, c’è poi anche una notevole invidia, non tanto del viaggio in sè quanto della capacità di trovarsi e buttarsi in certe situazioni. E chi mi conosce sa che “razza” di elemento sono. Perciò leggere quanto Tabata (è magica?)) e Martin scrivono mi lascia sempre a bocca aperta . E’ bello il modo in cui raccontano i posti incredibili che incontrano sul loro cammino.
Insomma, cara “editore”, scrivo non per accontentarti, il tuo ultimo cazziatone mi ha fatto accelerare gli intenti, ma per mandare a Martin e Tabata un abbraccio anche se non li conosco (ho sentito talmente tanto parlare di voi) e un grazie per l’opportunità che mi danno di essere ogni tanto dall’altra parte del mondo. Non so per voi quanto interessante possa risultare la nostra semplice vita di milanesi stressati perciò non mi dilungo in storie di bambini, scuola, sport, casa, mariti e quant’altro.
Un saluto anche a te che mi leggi!!
A presto!!!!!!!
Raffaella
Salve a tutti!
Io e Martin ci siamo incontrati lo scorso febbraio in India.
Ho sempre letto i racconti del viaggio ma non ho mai scritto niente, ma questo punto gli inviti si fanno pressanti, quindi…
E’ bello leggere le vostre storie…io di questi tempi me ne sto a Lucca, mi sono iscritta all’universita’ a Firenze e di viaggiare non se ne parla x un po’. Il pensiero delle montagne del Nepal rischiara un la mente, ed e’ stimolante. E la valle dei Kalash sembra un sogno. Il viaggio futuro, il viaggio come obiettivo mi da’ una bella carica nel quotidiano.
Cmq sono curiosa anch’io di sapere qual’e’ stata la situazione che avete trovato nelle scuole per le quali aveva lavorato Martin l’anno scorso.
Ora devo scappare, ma ci risentiamo presto e intanto vi auguro buoni trekking e avventure in genere.
A presto. Francesca
La mia vena di parole talvolta si esaurisce, anche se a qualcuno puo’ sembrare incredibile…d’altronde non mi pare neanche molto bello inondare il blog di corrispondenza tra mamma e figlio…Incoraggio dunque gli amici a scrivere qualche riga, non solo a leggere quelle degli altri. Penso anche che sarebbe bello sentire l’opinione di qualcuno sul senso del “viaggiare”, sul suo significato e sul suo valore.
Martin, vorrei sapere se, oltre a riempirti gli occhi di belle (e brutte) cose, questo viaggiare ha portato dentro di te qualche cambiamento.
Ti mando il report della mia amica che lavora come medico nella zona del terremoto in Pakistan dove tu hai lasciato qualche ricordo di te, con le scuolette per i bambini terremotati. Non mi hai mai detto quale effetto hai provato vedendo gli sviluppi di cio’ che tu hai cominciato a mettere in piedi.
aspetto una bella foto di voi due sulle montagne del Nepal con le Birkenstock
dai Boschi
La prima versione mi è piaiuta di + diciamo che mi hanno insegnato che la conlusione in un pezzo giornalistico come in un libro e ache in un film è veramente importante e deve essere incisiva.
Mi è sembrata molto incisiva!
Non so se si sia trattato di un pentimento autonomo o gestito dal regista (Martin) comunque per futura memoria il web è un po “bastardo”, mi spiego:
Tutto quello che scrivete rimane in link sul server, ossia chi clicca sul link che è apparso sulla prima mail si trova sul testo più incisivo. Se invece si collega senza ricevere la mail vede la home page con il messaggio corretto e del resto non viè traccia.
Questo succede xchè ogni volta che si pubblica un messaggio viene immediatamente mandato un messaggio di avviso a tutti quelli che sono iscritti e se viene ripub lo stesso corretto viene rilanciato un nuovo messaggio.
Comunque venendo a noi credo che sia il caso di pubblicare un profilo di Tabata come ne esiste uno di Martin e uno dell’editore, cioè io.
Se non vi ricordate + come si fa Tabata può scriverlo come al solito in Home pg ( è anche una buona cosa così tutti sono costretti a leggerlo e sanno con che tipo di donna hanno a che fare) poi io lo sposto nei profili
Se c’è qualche amica o nemica che vuoi raggiungere, prof o datore di lavoro mandami lista ci penso io.
E poi deicono che l’editore non lavora…
Per tutti quelli che vengono notificati e mi vedono quotidianamente aggiungo che il culo verde si distingue sempre, anche quando si tratta di spendere parole
Priscilla