A volte fa paura pensare di avere desideri. Il desiderio è la negazione dell’avere e il possesso, si sa, è per ogni uomo la più grande forma di schiavitù. Soprattutto il possesso di ciò che ci sfugge, di ciò che non è nostro, di ciò che rischiamo di perdere.
Io desidero nella mia vita due sole cose: moltissimo amore e abbastanza soldi da poter essere generosa.
Sapersi accontentare, e con questo non voglio dire rinunciare, ma veramente essere capaci di essere contenenti, questo è il banale segreto.
Quando mi alzo alla mattina sono stranamente capace di accontentarmi, ma spesso, con il passare delle ore, perdo questa magnifica sensazione di accoglienza e di benevolenza nei confronti del mondo e ho la sensazione di cedere alla sconfitta e alla sopraffazione del mondo che è contro.
Meno male che tutte le giornate finiscono e si ricomincia da capo, meno male che abbiamo bisogno di dormire e che la stanchezza ci vince assai prima della disfatta.
Questa sera ho pensato che da ragazza, anzi, fin da bambina, così piena di forza e di salute, spesso la disfatta mi arrivava addosso molto prima della stanchezza. Allora mi sentivo veramente sola. Mentre ricordavo + con il corpo che con la mente, quella spaventosa, enorme, inoppugnabile solitudine, mi chiedevo se i miei figli magari proprio in quel momento, fossero in balia di un così terribile trasporto . Avrei voluto correre in camera del mio maggiore e abbracciarlo per gridargli con il cuore :non sei solo. Ma poi ho pensato che è grazie a tutte quelle volte, in cui mi sono sentita così incommensurabilmente sola, nel pieno della mia forza e della mia giovinezza, che oggi, molto meno giovane e inimmaginevolmente + debole, combatto con poco o nessuno sforzo, la sopraffazione delle ore buie e vuote della solitudine.
Accontentarsi troppo presto sul cammino della nostra vita è assai pericoloso e così poco consigliabile, che auguro a tutti i giovani e forti, una sana, lunga e struggente solitudine
affinchè il tempo, che passa, ma sempre troppo velocemente o troppo lentamente, non debba + generaare sconforto, non debba + essere il valore preponderante che convoglia ogni desiderio al possesso.
Perchè ogni desiderio possa esser sognato in purezza, libero di rimanere tale,e noi, liberi di desiderare, anche quando e se il desiderio, dovesse prendere forma, qui e adesso.
La verità vera è che siamo tutte piccole solitudini che cercano di sopravvivere avvicinando la solitudine dell’altro. Ma nel buio dei nostri pensieri e delle nostre notti e giorni che passano inesorabili siamo intimamente consapevoli di questo e nonostante tutto andiamo avanti perchè parte di un progetto a noi sconosciuto che fa delle nostre mille solitudini LA VITA.
La vera vittoria è rendersi conto di questo e cercare di farne parte accogliendo il silenzio della nostra solitudine come forza della solitudine dell’altro per consentirci di andare avanti insieme e di crescere. Perchè come dici tu è proprio nella solitudine che diventiamo grandi e riusciamo ad apprezzare il silenzio come fonte di vita. E non è un silenzio sordo ma vivo quello che ci fa pensare e a volte capire veramente ciò che desideriamo lontano da quello che sono gli altri, o quello che ci chiedono.
Lo abbiamo sempre saputo che per vivere bene bisogna mettersi una maschera. E’ quello che facciamo tutti ogni mattina, sin da quando siamo nati. Il trucco, per accogliere la solitudine, è cercare di indossare una maschera il più possibile vicina a quello che siamo dentro. Non per gli altri ma per noi stessi, per ritrovarci, una volta chiusi nel nostro silenzio e riconoscerci.
le tue parole fanno eco ad altre appena sentite e mi spingono a scrivere il prossimo post